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GDO: crescita triplicata e nuovi trend di consumo

7 Luglio 2021

Secondo un’indagine di Nielsen sul retail, l’ultimo anno ha portato cambiamenti vantaggiosi nel settore del largo consumo italiano. Il comparto GDO, infatti, ha registrato nel 2020 una crescita 3 volte superiore rispetto al 2019, con un aumento delle vendite del +4,3% (+4,0 miliardi di euro di fatturato).

Per Nielsen si tratta del trend di crescita più alto dell’ultimo decennio, il cui apice è stato raggiunto a marzo in concomitanza con il lockdown, quando i consumatori hanno letteralmente svuotato gli scaffali portando le vendite a registrare picchi equivalenti a +20%.

Nell’indagine, Nielsen individua 5 trend principali che hanno caratterizzato il cambiamento del Largo Consumo italiano nel 2020:

  • lo sviluppo senza fine dei discount (sempre più presenti nei centri città)
  • il successo dell’eCommerce (e dell’eGrocery)
  • l’entrata di nuovi prodotti nel carrello della spesa
  • una maggiore sensibilità alle policy di prezzo adottate dalle insegne
  • la frammentazione del processo di vendita

 

La crescita dei Discount

«Con il calo della domanda di bar e ristoranti e l’impossibilità per i consumatori di percorrere lunghe distanze, i negozi che si sono dimostrati più adatti alle nuove esigenze di acquisto sono stati quelli con buona posizione e buon assortimento», si legge nell’analisi Nielsen.

E infatti, a soffrire di più durante il 2020 sono stati gli Ipermercati e i Cash&Carry, registrando trend negativi rispettivamente del -8,9% e -19,2%. Al contrario discount, specialisti drug, supermercati e superette hanno registrato performance ben al di sopra della media di mercato. In particolare, i Discount hanno conquistato un traguardo importante: il fatturato medio per metro quadro ha raggiunto i 5.800 euro, quasi al pari dei 5.860 euro al dei supermercati.

Facendo un ulteriore confronto rispetto a dieci anni fa, i Discount registravano un fatturato di circa 4.560 euro al mq, contro i 5.330 euro dei supermercati e, nel 2020, le sue vendite sono cresciute dell’8,1%. Il successo è dovuto a un connubio tra prezzi competitivi e una maggiore modernizzazione di assortimento e offerta (la cosiddetta “supermarketizzazione” dei Discount), che dalla crisi del 2009 ha portato i consumatori ad avvicinarsi sempre di più a questa tipologia di negozio.

 

dati gdo 2020
Elaborazione dati: giuseppecaprotti.it

 

Il Boom dell’e-commerce e la frammentazione

Una vera e propria rivoluzione ha interessato il canale e-Commerce: i dati registrano nel 2020 una crescita esponenziale pari al +117% rispetto allo scorso anno (28 volte superiore alla crescita dei canali fisici). In particolare la crescita ha interessato i prodotti per la cura della casa e della persona (21%) e le categorie alimentari (+13%).

Di conseguenza, sono esplosi i servizi di consegna a domicilio (delivery) e ritiro (click&collect) che hanno incrementato le vendite di prodotti del largo consumo confezionato rispettivamente di oltre 500 e 100 milioni, raggiungendo anche nuove zone geografiche coperte da servizi online: +30% i punti vendita che hanno adottato servizi di Click&Collect/Locker e Drive-in, +24% i cap coperti da servizi di Home Delivery.

Inoltre, l’adozione dello smart working e il lockdown forzato in primavera hanno cambiato alcune abitudini di acquisto facendo schizzare la crescita dei punti vendita nelle aree a bassa urbanizzazione (+6,7%) rispetto a quelli nelle aree metropolitane (+0,3%).

La pandemia ha spinto molti consumatori ad acquistare online e a porre fiducia in questo canale. Allo stesso tempo, i retailer hanno migliorato e riadattato la loro offerta, investendo in strategie specifiche per l’E-Commerce. Dopo il boom di quest’anno ci aspettiamo che il canale continui a crescere, anche se a un ritmo più lento, e che sempre più consumatori decidano di optare per l’E-grocery anche dopo la pandemia” – ha commentato Romolo De Camillis, direttore retailer di Nielsen Italia.

 

Prodotti e pricing

Tra i vari cambiamenti anche il contenuto del carrello: sono aumentate le vendite degli ingredienti per la cucina casalinga, gli alcolici e prodotti di igiene e salute (per fare qualche esempio: la farina +48%, lievito di birra +44%; parafarmaceutica +239; l’alcol denaturato +181%).

Ma non vale tutto, a guidare le scelte infatti è l’attenzione al prezzo.

La sofferenza economica dei consumatori si nota, in particolar modo, in questo settore nella propensione a scegliere le private label, cresciute del 9,3%, incrementando così la loro quota di mercato nel Largo Consumo (28,4% vs. 27,8% del 2019).

 

Cosa riserva il futuro per il comparto GDO?

Nonostante la tendenza alla normalizzazione, il settore gode di un momento ricco di opportunità.

«Passato l’effetto 2020, ci aspettiamo che il mercato si riprenderà nel 2022 con una crescita di circa il +2,6%», ha concluso Romolo De Camillis.

 

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