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Coronavirus. Rubin (Josas): immobiliare può ripartire da periferie

17 Aprile 2020

(DIRE) Roma, 14 apr. – “Investire nell’immobiliare e’ qualcosa che non passa mai di moda; ma soprattutto all’indomani di questa
grande emergenza Coronavirus, mi viene da consigliare a chiunque voglia sceglierlo di puntare a contesti piu’ originali, andando a
cercare delle realta’ diverse; io credo ad esempio che l’immobiliare vedra’ una fortissima ripartenza nelle zone decentrate”. E’ il parere di Raffale Rubin, founder e partner di Josas Immobiliare, societa’ leader nel brokering per il settore retail.
L’esperto e consulente ha partecipato, nel giorno di pasquetta, agli Instagram Live di Starting Finance, la startup e network di giovani esperti e millennials appassionati di finanza che punta a lavorare per diffondere in Italia la cultura dell’informazione finanziaria: “Negli ultimi anni- ha continuato Rubin- i centri storici sono stati rinforzati moltissimo, con interventi molto importanti da Milano a Napoli. Nel prossimo futuro dovremo allora essere bravi noi del settore insieme ai proprietari di immobili nelle zone di prima periferia a immaginare un sentiero diverso. Ad esempio penso all’area intorno alla Fiera di Roma, una zona che e’ alla nostra attenzione e verso la quale abbiamo accolto recentemente la sfida di dare un contributo specifico. Ma la questione cruciale rimane quella di creare una citta’ dei distretti, di zone specifiche progettate intorno a delle parole chiave come lusso, fashion, food di qualita’. Parliamo di un fenomeno che a Milano e’ gia’ partito e questa crisi da Coronavirus accentuera’ questa tendenza anche in altre citta’, come la capitale”.

(SEGUE)
(Com/Anb/ Dire)

CORONAVIRUS. RUBIN (JOSAS): IMMOBILIARE PUÒ RIPARTIRE DA PERIFERIE -2-

(DIRE) Roma, 14 apr. – Le abitudini degli italiani, intanto, cambiano; forzati dall’impossibilita’ di fare shopping liberamente i cittadini si concentrano sul commercio online. Un fenomeno, spiega il broker, che e’ pero’ giusto analizzare considerando correttamente il contesto: “Online e offline sono complementari nel mondo del retail e dello shopping. Oggi l’impressione e’ che il commercio online abbia scavalcato stabilmente l’esperienza del contatto umano, ma non e’ cosi’.
Sugli online market gli articoli piu’ comprati sono spesso prodotti mirati, tecnologia, libri, accessori per animali. Per gli oggetti che hanno bisogno di emozionalita’ il negozio, il giro in boutique rimarra’ invece sempre imprescindibile.
Prendiamo un settore su tutti, quello del mondo del lusso: chi vuole comprare una borsa di un grande brand vuole vivere quell’esperienza, vuole quella sensazione anche fisicamente, vuole uscire con la busta della grande marca. Questi giorni di chiusura totale- continua Rubin- sicuramente segneranno il futuro e velocizzeranno un po’ alcuni processi, ma non concordo sull’idea che stravolgeranno ogni cosa. Altro e’ dire che il mondo dello shopping deve rivoluzionarsi, deve cambiare e questo e’ certamente vero: il digitale serve aiutare l’offline, i due
canali devono sempre andare insieme”.
(Com/Anb/ Dire)

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