A Milano Casa Galimberti, Palazzo Broggi, La Galleria in piazza Duomo sono tutti edifici storici che sono cambiati, andando incontro alle esigenze delle persone che, con il passare del tempo, sono cambiate. Da case private o spazi lavorativi, oggi diventano centri nevralgici per lo shopping
Quando si pensa all’architettura di Milano, la prima immagine che ci viene in mente sono i balconi di ferro e gli edifici in cemento, che ricordano molto il panorama parigino.
In verità il capoluogo meneghino – come già visto per Roma – è anche ricco di palazzi storici che sono stati sede delle principali attività della città: fulcro dell’economia o centri di divulgazione scientifica e culturale, si tratta di palazzi antichi che sono stati abitati da nobili e personaggi illustri, recentemente trasformati in punti nevralgici per lo shopping e per le esigenze di vita quotidiana.
Da Palazzo Meroni che oggi ospita un punto vendita di La Esse (il nuovo format di supermercati dell’Esselunga) alla più nota Galleria Vittorio Emanuele II, ecco quali sono i palazzi storici che hanno avuto nuova vita.
Palazzo Broggi
Conosciuto anche con il nome di Palazzo della Borsa vecchia e Palazzo delle Poste, oggi è la sede della celebre caffetteria americana Starbucks.
Quest’ultima, quando ha deciso di aprire il suo primo punto vendita in Italia, nonché la prima Starbucks Reserve Roastery d’Europa, non poteva che puntare su una location ricca di storia.
L’edificio storico in stile Liberty, situato nel cuore di Milano, in Piazza Cordusio 3, fu commissionato nel 1901 all’architetto Luigi Broggi per ospitare la nuova sede della borsa valori di Milano. Successivamente, dal 1998 al 2011 è stato la sede di Poste Italiane. E così, dove oggi si può sorseggiare un americano lungo in tazza grande, anticamente si “giocava” in Borsa.
Palazzo Meroni
Situato in piazza Missori, l’edificio – oggi occupato da negozi, uffici e abitazioni – copre l’intero isolato, dalle grandi arterie di corso di Porta Romana e Corso Italia alla più piccola via Maddalena.
Progettato dagli architetti Cesare Penca e Cesare Penati, venne edificato tra il 1914 e il 1924 in stile Liberty. L’elemento che caratterizza il palazzo è sicuramente la grande cupola a spicchi che sormonta l’intero edificio.
Oggi la sua bellezza è rimasta incontaminata, ma oltre ad ospitare abitazioni private, è diventato anche uno spazio dedicato allo shopping. È proprio qui, infatti, che Esselunga ha deciso di aprire un punto vendita.
Considerando che Palazzo Meroni è situato in una location strategica, frequentata da lavoratori, avventori e abitanti di quartiere, non sorprende che il famoso marchio di supermercati abbia voluto trasferirsi anche qui, portando avanti un progetto-esperimento: aprire un market in uno spazio ridotto e ipertecnologico dove i clienti possono consumare cibo fresco cucinato al momento.
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Casa Galimberti
Quando pensiamo a motivi floreali, piastrelle in ceramica e formose figure femminili non possiamo sbagliarci: stiamo proprio parlando di Casa Galimberti, il palazzo in via Marcello Malpighi 3.
Questo vivace edificio – sempre in stile Liberty – fu fatto costruire tra il 1903 e il 1905 dall’architetto Giovanni Battista Bossi su incarico dei fratelli Galimberti per la loro abitazione e studio. Oggi l’edificio, nonostante nel 1965 sia stato sottoposto a vincolo monumentale, è in parte è abitato e in parte occupato da attività commerciali.
Tra i locali, sicuramente spicca la catena di grande successo Panino Giusto. Situato in posizione angolare, sfrutta il doppio affaccio e d’estate, quando si può mangiare fuori, è decisamente invitante gustarsi un panino sotto i motivi floreali disegnati sulla facciata.
Una curiosità che pochi sanno, però, è che Casa Galimberti, per essere realizzata, dovette ottenere la concessione del principe Umberto di Savoia, perché occupava una parte dell’area presidiata dalla Società Anonima degli Omnibus (SAO), costituita nel 1861 per garantire il trasporto pubblico locale con tram a cavallo.
Ancora oggi, sotto l’angolo del palazzo passa la Roggia Gerenzana, lo storico corso d’acqua che un tempo riforniva attività localizzate tra la Martesana a Rogoredo. Un tratto ancora scoperto lungo 20 metri è visibile nel cortile dell’edificio di via Spallanzani 10, dove si trova la sede della Unes.
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Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
Conosciuta ai più, anche perché centro nevralgico dello shopping milanese, La Galleria – come viene comunemente chiamata – non è un vero e proprio palazzo nobiliare poi riqualificato, ma è sicuramente tra i più celebri esempi di architettura del ferro europea e rappresenta l’archetipo della galleria commerciale dell’Ottocento. Infatti, viene spesso considerata come uno dei primi esempi di centro commerciale al mondo.
La galleria collega piazza Duomo a piazza della Scala e per la presenza di eleganti negozi e locali, fin dalla sua inaugurazione, è sede di ritrovo della borghesia milanese tanto da essere soprannominata il salotto di Milano.
Una curiosità interessante riguarda la costruzione della cupola che ispirò anche la Torre Eiffel di Parigi, inaugurata nel 1889, anno dell’Expo francese. Alta 47 metri, per realizzare la cupola furono impiegate ben 353 tonnellate di ferro e 7 milioni e 850mila metri quadrati di lastre di vetro rigato.
Oggi avere un locale commerciale in Galleria è un investimento non da poco, ma a giudicare anche dalle nuove aperture – di recente la boutique di scarpe artigianali Santoni ha aperto qui il suo punto vendita – molti esercizi commerciali sono disposti a pagare gli oltre 580mila euro di canone annuo. Inoltre, per i nuovi lotti liberi sono in gara aziende del luxury come Damiani e Chanel e per la ristorazione il famoso chef Carlo Cracco.
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